Pascasino Vescovo di Lilibeo del V secolo
La data di nascita di Pascasino è incerta, sicuramente è avvenuta tra il 385 e il 390. Fu eletto Vescovo della Chiesa di Lilibeo nel 417 e per circa quarantanni Lilibeo potè godere dell'esempio e delle opere di un così grande Pastore, di una particolare benedizione in tempi difficili. L'invasione vandalica di Lilibeo nel 440 fu la prima grande bufera dell'episcopato di Pascasino. Imprigionato da Genserico, capo dei Vandali e deportato in Africa, soffrì pene e martiri e potè ritornare nella sua Lilibeo dopo due anni. Nel settembre del 447, lo sappiamo a Roma in occasione della incoronazione del Papa Leone. Nel luglio o agosto 451 andò in Oriente per presiedere il Concilio e vi rimase alcuni mesi. Anche la data della sua morte è incerta, sicuramente è avvenuta dopo la rioccupazione di Lilibeo del 455 da parte dei Vandali. Grande stima legava Papa Leone al Vescovo Pascaino, tanto da consultarlo nel 444 sulla data della Pasqua e da mandarlo a presiedere il concilio di Calcedonia dall'otto al 31 ottobre del 451
Il Vescovado di Lilibeo
Delle sede vescovile di Lilibeo c'è traccia agli inizi del secondo secolo d.C.. Infatti in un libro edito a Parigi nel 1643 dal Sirmondo, dal titolo “Praedestinatus” di un autore anonimo, si parla del vescovo Eustachio di Lilibeo che insieme a Teodoro di Palermo, contraddicevano l'eretico Eracleone, autore del dffondersi dell'eresia gnostica in Sicilia. Fu con l'invasione araba che iniziarono quelle vicende che causarono a Marsala (ormai era questo il nome di Lilibeo) la perdita della cattedra vescovile, che nel 1092 il Conte Ruggero fondò in Mazara. Nel 1779, l'arciprete Giovanni Fici Fardella dei duchi di Amafi con il sindaco Don Vincenzo Riccio e gli spettabili giurati, fecero richiesta alla Maestà del re e presso la Santa Sede di ottenere la restituzione della sede vescovile, con esito negativo. Nel 1888 l'arciprete Storiano mandò un'istanza alla Santa Sede dove si chiedeva che il Vescovo di Mazara di dicesse anche di Lilibeo e che la Chiesa Madre venisse chiamata Concattedrale. Richiesta che non godeva dell'appoggio della sede vescovile di Mazara. Le intenzioni dell'arciprete Storiano furono travisate e giudicato intemperante fu isolato e sospeso dall'incarico di arciprete della Chiesa Madre.