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Agesci

     

PROGETTO EDUCATIVO
GRUPPO SCOUT  MARSALA 2
PER IL TRIENNIO 2008 /2011

 

Noi scout camminiamo, camminiamo, camminiamo. Uno zaino in spalla e via. Dentro allo zaino pochi cambi, tutto verrà lavato strada facendo, giorno per giorno, per risparmiare peso sulle spalle. Una tenda più leggera e tecnologica, per combattere il freddo ed allontanare il caldo. Una mantella, un paio di scarpe leggere, e tante speranze.

Per la strada, tante persone da conoscere, alle loro porte, per chiedere ospitalità, un goccio d'acqua, un pezzo della loro storia.
Negli occhi la giovinezza, la voglia di avventura, la voglia di cantare tutti insieme, di scoprire, di osare, di volare in alto, sempre più in alto, di crescere, di raccontarsi.

E così si apre il bosco, abbandoniamo le città e le strade, siamo soli con la natura, noi e le tende.

Al limite delle forze, con il vento e la pioggia, sui piani di montagna con il sole che brucia prima il naso poi tutto il resto. Con le vesciche nei piedi, l'acqua che sta per finire, le forze che si esauriscono.

Poi un canto, una preghiera che sorge spontanea, uno scherzo tra amici, un aiuto a chi davvero non ce la fa più; ti solleva lo zaino ed è come sentirsi dire ti amo.

Una promessa di aiuto, qui, in mezzo ai monti. ci sono ora, ci sarò sempre.

Un fazzolettone al collo, come segno di promessa eterna.

Poi si arriva, dopo ore di cammino. si pianta la tenda, spesso col buio, spesso quando il freddo sferza il volto e le mani. La tenda, così fragile ma così sicura, fragile àncora a cui aggrapparsi.

Diventa una casa, un abbraccio, un riposo accogliente. E ci si dimentica del letto e del cuscino e delle comodità. La mente dimentica e non pensi più a quello che hai a casa, a quello che ti manca. A quello che non hai. Non hai niente, eppure hai tutto. Una tenda, le montagne, gli amici, la preghiera.

E sei la persona più completa che esista.

Quando si torna a casa, quando si lascia le montagne e compaiono le prime case ci si sente sperduti, impreparati, bambini. Non ci si ritrova più nella confusione e nelle città e nel lavoro di tutti i giorni.

.....SEMEL SCOUT.....SEMPER SCOUT....

 

DEFINIZIONI E PUNTI DI RIFERIMENTO


Art. 21 - Progetto educativo del Gruppo (Statuto 2008)
Il Progetto educativo del Gruppo, ispirandosi ai principi dello scautismo ed al Patto associativo, individua le aree di impegno prioritario per il Gruppo a fronte delle esigenze educative emergenti dall’analisi dell’ambiente in cui il Gruppo opera e indica i conseguenti obiettivi e percorsi educativi.

Il Progetto ha la funzione di aiutare i soci adulti a realizzare una proposta educativa più incisiva: orienta l’azione educativa della Comunità Capi, favorisce l’unitarietà e la continuità della proposta nelle diverse Unità, agevola l’inserimento nella realtà locale della proposta dell’Associazione.

A tal fine il Progetto educativo è periodicamente verificato e rinnovato dalla Comunità Capi.

 

Art. 3 - Promessa - Legge - Patto associativo (Statuto 2008)
L’Associazione chiede ai propri membri di assumere gli impegni proposti dallo scautismo ed espressi nella Promessa e nella Legge. (…)
I soci adulti si riconoscono inoltre nel Patto associativo, documento che esprime la sintesi condivisa delle motivazioni che hanno sostenuto la loro scelta di svolgere un servizio educativo in Associazione.


 

MANDATO ISTITUZIONALE
Il nostro mandato come capi deriva dall’Associazione ed è esplicitato nello statuto dell’Associazione che si “riassume”, se vogliamo, in: Legge, Promessa e Patto Associativo - scelta scaut, religiosa, politica, in quanto sintesi delle idee e delle esperienze maturate nell'ASCI e nell'AGI, accolte e sviluppate nell'AGESCI.
I capi si impegnano a svolgere il loro servizio educativo secondo i valori ed il metodo scaut.


LE PREMESSE
Nell’ultimo progetto educativo sviluppato da tutti noi soci adulti, membri della comunità capi, cominciavano già a ben delinearsi le esigenze di una chiara comprensione del metodo per l’educazione dei ragazzi censiti nel gruppo, secondo i valori scout, partendo dalle loro reali esigenze, esplicite ed implicite.
Abbiamo cioè preso coscienza della profonda esigenza di imparare ad ascoltarli.


ANALISI DEI BISOGNI
Il gruppo scout Marsala 2 consta attualmente di tre branche, per un totale nel 2007/08 di 132 ragazzi censiti.
La composizione del gruppo è complessa e “multiforme” , comprendendo giovani provenienti da diverse estrazioni sociali e da luoghi diversi del territorio comunale.
La maggior parte di loro appartiene comunque ad un ceto medio e/o medio/alto ed ha la residenza nell’ambito del centro storico. Nel gruppo si ha anche la presenza di ragazzi diversamente abili.

 

Analisi interna comune alle tre branche:

Da questo necessario step iniziale della nostra analisi scaturisce che i nostri ragazzi spesso non hanno la capacità di esternare le loro reali esigenze, di confrontarsi con loro stessi e dunque con gli altri.
Spesso tutte le loro attività sono lasciate all’improvvisazione e mancano di una concreta, seppure iniziale, progettazione.
Pertanto si riscontrano facilmente reali necessità di :

  • maggiore chiarezza e lealtà tra di essi
  • maggiore chiarezza nel loro rapporto con la realtà degli adulti
  • un confronto chiarificatore e gioioso con la parola di Dio

Queste esigenze si palesano ovviamente in tutti gli ambiti della loro vita, coinvolgendone sia sfere emotive che prettamente materiali: la vita familiare, la vita scolastica, la sessualità e la coeducazione, la fede.

L’agiatezza economica nella quale la maggior parte di loro vive li porta spesso alla difficoltà di assumersi le proprie responsabilità nelle piccole e grandi scelte della vita, perché magari riescono ad ottenere ciò che desiderano o, piuttosto, pretendono, senza alcun sacrificio.

Crediamo che ciò possa portarli all’abitudine, al consumismo e quindi a quella noia apparente o reale che percepiamo nelle loro attività quotidiane.

Per ciò che riguarda il numero dei ragazzi censiti o che comunque chiedono di poter far parte dell’associazione esso ha un trend sempre crescente dagli ultimi 4 anni ad oggi.

 

Analisi interna branca L/C

I nostri bambini hanno scarsa manualità , forse derivata dalla spenta fantasia e spesso difficoltà di coordinazione di movimenti complessi.

Si ravvisa pertanto la necessità di coinvolgere maggiormente i bambini a livello psicomotorio, potenziandone e valorizzandone la iniziale manualità, la creatività e la fantasia.

E’ necessario responsabilizzare maggiormente il CdA che va pertanto seguito e supportato dai capi unità.
Va valorizzata la coeducazione e potenziata la PPU  purché curata da tutti i capi.
Si coglie infine l’esigenza di provvedere affinché si realizzi nel miglior modo possibile la verticalità delle sestiglie.


Analisi interna branca E/G

La vicinanza dell’ ambiente mare , fin già dallo scorso anno, ha spinto la branca E/G ad accostarsi a questa importante risorsa naturale presente in maniera preminente nel nostro territorio, cosicché il reparto è censito come reparto ad indirizzo nautico.
I nostri ragazzi sembrano vivere in una costante apatia verso tutto ciò che li circonda, sembrano siano sempre stanchi, spenti mai pronti a rispondere agli stimoli esterni che non siano “forti”.

Si ravvisa pertanto la necessità di scuotere i ragazzi dalla persistente apatia in cui sembrano cullarsi con un lavoro più presente e costante dei capi che proporranno esperienze “forti” di avventura.

E’ necessario che, per responsabilizzarli, i capi dovranno puntare sull’autonomia delle squadriglie vigilando perché non diventi anarchia.

Ciò vale anche per l’Alta Squadriglia che va invece abituata a lavorare secondo lo strumento del metodo che è l’impresa.
E’ necessario potenziare le competenze fisiche dei ragazzi, stimolare la loro attenzione alla cura e al rispetto dell’ambiente ed della legalità, sottolineare la loro responsabilità nel trapasso delle nozioni.

E’ importante curare maggiormente la progressione personale unitaria dei ragazzi.

La catechesi dovrà essere più curata durante le attività perché non diventi un semplice indottrinamento, ma piuttosto chiave di lettura di ciò che si sta realizzando.

Bisogna infine puntare maggiormente sulla coeducazione e cercare il dialogo educativo sulla sessualità.

 

Analisi interna branca R/S

Tra i nostri ragazzi è spesso emersa l’incapacità all’autodeterminazione.

Si ravvisa pertanto la necessità di puntare, per ogni singolo ragazzo, alla interdipendenza tra pensiero ed azione, perché ogni scelta del singolo sia motivata e seria.

E’ necessario catalizzare l’interesse dei ragazzi puntando alle loro esigenze , distogliendoli dalla noia e dalla routine, facendo scoprire loro il divertimento in ciò che fanno, facendo sentire loro la gioia per ciò che realizzano, curando al tempo stesso l’aspetto servizio e avventura, affinché lo scoutismo per loro non si riduca ad una sorta di “circoletto”  o club privato esclusivo, relegato ad una semplice riunione settimanale.

E’ importante che il punto della strada sia fatto periodicamente e costantemente cercando e stimolando il dialogo, affinché i ragazzi si aprano ai capi e tra di loro parlando dei loro sogni, dei loro progetti e di quanto vorrebbero vedere realizzato, secondo le loro aspirazioni e inclinazioni.

 

Analisi riassuntiva

Riassumendo, i bisogni che si riscontrano comuni alle tre branche sono:

  • Ricerca di un confronto con la parola di Dio e specificatamente con il Nuovo Testamento, visto come racconto storico esperienziale e non come unica via alla salvezza;
  • Desiderio di una maggiore chiarezza e lealtà tra loro, e tra loro e la realtà degli adulti;
  • Testimonianza di responsabilità e responsabilizzazione reciproca nelle piccole e grandi scelte della vita.
  • umiltà e voglia di imparare facendo. Possiamo infatti affermare che “non sanno obbedire”;
  • Consapevolezza di se stessi come “ unici ”;
  • Chiarezza nel rapporto uomo-donna come individui pluripotenziali che crescono insieme;
  • Prendere coscienza del creato come dono da curare, rispettando l’ambiente in cui vivono;
  • Avventura come stile di vita, per ricercare e progettare in autonomia ogni momento ed affrontare tutto nell’Avventura e non all’Avventura.


Analisi esterna comune alle tre branche

Dal punto di vista territoriale, il comune di Marsala è suddiviso in contrade caratterizzate da specifiche problematiche, che poco si amalgamano socialmente e a volte culturalmente con il Centro Storico.

Marsala è infatti una città-territorio che si sviluppa sia sulla costa che nell’entroterra e ne vive le due dimensioni.

L’intero territorio centro storico non offre spazi adeguati in numero e tipo tali da soddisfare le richieste dei cittadini; per quanto riguarda le contrade, invece, le iniziative di aggregazione sono lasciate quasi esclusivamente alle parrocchie e/o alle singole associazioni.
Tra i giovani e giovanissimi è sempre più diffuso l’uso di fumo, droghe leggere, alcool.

E’ pressante l’emersione del fenomeno “bullismo” che intercetta più classi sociali e spesso sfocia in veri e propri episodi di microcriminalità.

Un’altra realtà emersa dalla nostra analisi è quella che vede gran parte dei giovani, giunta al diploma, iscriversi in università del Centro-Nord.

D’altro canto il fenomeno dello spostamento verso altre città spesso deriva anche dalla scarsa possibilità di trovare lavoro, col conseguente allontanamento anche dalle proprie radici socio-culturali e dai propri interessi.

In città si vive una diffusa mancanza di legalità, scarso senso civico e minima partecipazione alla vita sociale.

Anche nella nostra città si comincia a percepire un’atmosfera cosmopolita e multiculturale, poiché sono in crescita la comunità musulmana, ad oggi ben inserita nel contesto del centro storico di Marsala, la comunità cinese e quella rumena.

Riguardo ai rapporti educativi genitori - figli, abbiamo osservato che l’adulto tende a delegare l’educazione ad altre istituzioni e/o alle tecnologie. Abbiamo ragazzi super impegnati in attività extrascolastiche, risultato spesso della sovrapposizione di scelte fatte dai ragazzi e di scelte x essi fatte dai genitori.

Abbiamo infine ma non in ultimo rilevato che spesso i genitori vivono con timore le altre attività e gli spostamenti dei figli, perché li considera “bambini” e quindi ancora non del tutto capaci di fare scelte proprie.

Nel condividere in parte tali timori, rilanciamo di contro come strumento per vincerli il metodo scaut.
 

LE RISORSE

La composizione della Co.Ca. del Marsala 2 tende a definirsi prevalentemente nell’ambito di un ceto medio. Attualmente la nostra Co.Ca. è composta da 18 Capi, 8 donne e 10 uomini (compresi n. 2 A/E).

Abbiamo avuto in comodato d’uso dal Comune i locali di Villa Gaia come sede ufficiale, i locali della Chiesa della Sacra Famiglia dall’ Istituto Rubino e i locali di via Cammareri Scurti dalla famiglia di due nostri soci.

 

GRIGLIA DI PROGETTO 

OBIETTIVI STRATEGIE STRUMENTI TEMPI VERIFICHE
Educare alla consapevolezza di sé stessi  Conoscenza personale e dei propri bisogni Attività di unità a sfondo educativo e pedagogico mirate alla responsabilità, condivisione, essenzialità. Attività permanente Trimestrali
Progettazione del proprio tempo . Valutazione delle priorità, raggiungere obiettivi concreti in tempi prefissati Attività personali e comunitarie mirate alla gestione del tempo (specialità, impresa, capitolo) Attività permanente Settimanale/quindicinale in base alle esigenze del momento
Educare alla legalità ed al servizio al prossimo Conoscenza del sistema politico e amministrativo della nostra nazione/città e delle realtà di volontariato Incontri con esperti e atti-vità di unità mirate all’impegno sociale (servizio, B/A) Da individuare in base ad eventi particolari nazionali e cittadini e almeno quindicinale nel servizio di branca R/S Semestrali
Educare al confronto con la Parola Risoluzione dei conflitti tramite il riferimento evangelico.
 
Incontri con A/E
Partecipazione alle attività parrocchiali
Ripresa del sacramento della riconciliazione come strumento di crescita personale
Momenti anno liturgico principali e permanentemente durante le attività di unità Trimestrali
Educare alla vita all’ aria aperta (ambiente mare principalmente) e alle tecniche scout Far vivere esperienze con persone competenti, associazioni ambientaliste e “specialisti” Partecipazione ad attività di gruppo, zonali, regionali, nazionali.
Prendersi cura concretamente dell’ambiente (per esempio della sede in maniera permanente)
In base ai progetti delle singole branche Trimestrali